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Alzi la mano chi non ha mai cucinato o non si è almeno cimentato a farlo. Ecco, nessuno. La cucina è l’ambiente più naturale dove unire ingredienti diversi, sperimentare, nutrire corpo e anima. È un luogo perfetto per sviluppare il pensiero laterale, quella capacità di guardare oltre le soluzioni ovvie e trovare idee innovative.
Negli ultimi anni, la cucina degli chef stellati è diventata un palcoscenico mediatico, una scuola di vita e persino una fucina di meme, trasformandosi in un simbolo universale di creatività. Insomma, in cucina ci sappiamo muovere, ci rilassiamo, proviamo a creare un pranzetto delizioso con gli ingredienti che abbiamo in casa, trasformando limiti in opportunità.
Da questa ispirazione nasce Enablers’ Kitchen, un format di gamification che unisce le dinamiche di una cooking class alla risoluzione di sfide aziendali, stimolando il pensiero laterale in contesti professionali. Un esempio concreto è l’esperienza di Delcon, un’azienda di Bergamo specializzata in dispositivi per la raccolta e lavorazione del sangue. In questo post, esploreremo cinque prospettive diverse di questo approccio innovativo, mostrando come la cucina possa diventare un laboratorio per sviluppare il pensiero laterale e generare soluzioni di business rivoluzionarie.
La cucina come catalizzatore del pensiero laterale
Il pensiero laterale, teorizzato da Edward de Bono, è l’arte di guardare i problemi da angolazioni inaspettate, rompendo gli schemi mentali tradizionali. In cucina, questo approccio si manifesta naturalmente: combinare ingredienti in modi nuovi, sperimentare con sapori e trasformare vincoli, come un frigo semivuoto, in opportunità creative.
Nel caso di Delcon, Enablers’ Kitchen ha sfruttato questa metafora per affrontare una sfida di marketing intelligence, un problema già affrontato da molte aziende, ma che ogni realtà vive in modo unico. Ogni mercato ha dinamiche diverse, ogni settore ha attori diversi e, soprattutto, gli scenari mutano continuamente, specialmente nel 2020 e dopo la pandemia che ha stravolto le logiche aziendali globali.
Barbara Sala, amministratrice di Delcon e “executive chef” dell’evento, ha guidato il processo definendo il problema con precisione, fornendo gli “ingredienti” (dati di mercato e obiettivi aziendali), i “paletti” (vincoli operativi e di budget) e i “limiti” (risorse disponibili).
Gli “apprendisti”, persone esterne all’azienda con profili professionali diversi, hanno collaborato per creare “big idea” – soluzioni innovative e su misura per Delcon. Questo approccio ha permesso di superare le barriere cognitive tipiche delle riunioni aziendali, dimostrando come la cucina possa essere un laboratorio perfetto per allenare il pensiero laterale e trasformare problemi complessi in opportunità di innovazione.
L’evento, in formato phygital, ha unito partecipanti in presenza a Bergamo con altri connessi da remoto, grazie all’uso di app di design thinking come Miro o Mural e a una regia attenta che ha mantenuto costante la collaborazione e il coinvolgimento. Barbara Sala, nel ruolo di “executive chef” e supportata da tre manager aziendali, ha orchestrato l’evento, creando un ambiente ludico che ha favorito la libertà di espressione e la sperimentazione.
Gamification: un serious play per immaginare il futuro con il pensiero laterale
Enablers’ Kitchen è un format di gamification che fonde le dinamiche di una cooking class con le sfide aziendali, creando un serious play progettato per stimolare il pensiero laterale e il peer-to-peer mentoring. A Delcon, azienda della provincia di Bergamo specializzata in dispositivi per la raccolta e lavorazione del sangue, questo approccio ha trasformato una sfida di marketing intelligence in un’esperienza collaborativa e creativa.
Durante l’evento, il team Enablers ha dato ritmo e cadenza usando i giochi seri di Ain’t a Game. Adriano, affiancando lo chef, ha diretto lo staff in cucina, spingendo sull’innovazione e sull’apertura mentale. Silvia, come maitre di sala, ha garantito un collegamento continuo tra i vari “cuochi”. Cristiano ha valutato le nuove “ricette” aziendali come un nutrizionista, assicurandosi che fossero allineate agli obiettivi strategici. Alessia, nei panni di una food blogger, ha portato un tocco digitale, amplificando l’esperienza online.
Questo approccio ha permesso di superare le barriere cognitive tipiche delle riunioni aziendali, generando idee fresche e applicabili, dimostrando come la cucina possa essere un laboratorio perfetto per allenare il pensiero laterale e trasformare un problema complesso in un’opportunità di innovazione.
L’approccio phygital: il pensiero laterale oltre i confini fisici
L’evento, in formato phygital, ha unito partecipanti in presenza a Bergamo con altri connessi da remoto, grazie all’uso di app di design thinking come Miro o Mural e a una regia attenta che ha mantenuto costante la collaborazione e il coinvolgimento.
Questo approccio ha permesso di sfruttare il pensiero laterale in un contesto ibrido, superando le limitazioni della distanza geografica. I partecipanti remoti sono stati coinvolti attivamente come “cuochi” nella creazione di soluzioni aziendali. La regia attenta del team Enablers ha mantenuto un ritmo costante, con momenti di interazione studiati per garantire coinvolgimento continuo.
Questo formato, particolarmente rilevante nel contesto post-pandemico del 2020, ha dimostrato come il pensiero laterale possa prosperare anche in ambienti virtuali, creando un ponte tra mondo fisico e digitale. L’integrazione di tecnologia e creatività ha reso l’evento un esempio di come il pensiero laterale possa adattarsi a qualsiasi contesto, rendendo le soluzioni più accessibili e inclusive.
Peer-to-peer mentoring: il pensiero laterale attraverso la diversità
Il cuore di Enablers’ Kitchen è il peer-to-peer mentoring, un approccio che valorizza la diversità di prospettive per stimolare il pensiero laterale. Gli “apprendisti” esterni a Delcon, con background professionali eterogenei, hanno portato punti di vista freschi, non influenzati dalle dinamiche interne dell’azienda.
Questo mix di competenze ha permesso di affrontare la sfida di marketing intelligence da angolazioni nuove, generando “big idea” su misura per Delcon. Durante l’evento, i partecipanti hanno lavorato in team, condividendo esperienze e imparando gli uni dagli altri in un processo di mentoring collaborativo.
Questo ambiente di apprendimento reciproco ha favorito la creazione di soluzioni innovative, dimostrando come il pensiero laterale possa emergere dalla combinazione di prospettive diverse. Inoltre, il peer-to-peer mentoring ha rafforzato il senso di squadra, creando un clima di fiducia in cui ogni partecipante si sentiva libero di proporre idee audaci, fornendo strumenti per applicare il pensiero laterale anche in altri contesti professionali.
Qui sotto potete vedere una carrellata di immagini e bel video realizzato in Delcon appena chiusa la cucina. Momenti con il sorriso, momenti di concentrazione, momenti di pensiero laterale, momenti per bere e mangiare. Non abbiamo una immagine per ogni partecipante online travestito da cuoco, che peccato! Ci rifaremo presto con le prossime cooking class.
L’impatto narrativo e visivo: raccontare il pensiero laterale
Un evento come Enablers’ Kitchen non sarebbe completo senza una narrazione coinvolgente e un impatto visivo che amplifichino il potere del pensiero laterale. Le immagini e il video realizzati durante l’evento a Delcon catturano l’essenza dell’esperienza: momenti di concentrazione durante i brainstorming, sorrisi condivisi durante le pause e attimi di creatività mentre i partecipanti sviluppavano le loro “ricette” aziendali.
La narrazione costruita intorno all’evento, con ruoli come quello della food blogger interpretata da Alessia, ha trasformato l’esperienza in una storia condivisibile, amplificandone la portata sui canali digitali. Anche se non tutte le immagini dei partecipanti remoti “travestiti” da cuochi sono state catturate, l’energia dell’evento traspare chiaramente, rendendo il format memorabile.
Questo aspetto narrativo è cruciale per trasformare un’attività aziendale in un’esperienza che ispira, mostrando come il pensiero laterale possa essere comunicato attraverso immagini, video e storytelling. La documentazione visiva non solo celebra i risultati, ma ispira altre aziende a stimolare il pensiero laterale con approcci innovativi.
In conclusione
Enablers’ Kitchen dimostra che la cucina è molto più di un luogo fisico: è una metafora potente per il pensiero laterale, la collaborazione e l’innovazione. L’esperienza di Delcon, con il suo mix di gamification, peer-to-peer mentoring e approccio phygital, ha mostrato come un format creativo possa trasformare una sfida aziendale in un’opportunità per generare soluzioni rivoluzionarie.
Attraverso dinamiche ludiche, tecnologia avanzata e una narrazione coinvolgente, l’evento ha permesso ai partecipanti di sviluppare il pensiero laterale, creando “ricette” di business su misura per Delcon. Se anche tu vuoi esplorare il potenziale del pensiero laterale per cucinare nuove idee nella tua azienda, contatta il team Enablers e scopri come organizzare la tua cooking class. Il futuro del tuo business potrebbe nascere proprio da una cucina!